( L’ANCORA DI DOKÒS )La nave naufragata a Dokòs circa nel 2200 a.C. è, a oggi, il più anticorelitto del mondo, anteriore di quasi otto secoli al relitto arcaico diUluburun, di quasi un millennio alle tante navi mai trovate della guerra diTroia. Dokòs è un isolotto roccioso ubicato tra le due isole greche di Spetse eIdra, proprio all’ingresso dell’ Argolikòs Kòlpos, il golfo, cioè, dovesarebbero ben più tardi fiorite le più famose e belle città micenee, comeArgo, Tirinto e Micene. Il relitto, scavato e studiato da archeosub soprattutto greci dello IENAE( Istituto di Ricerche Archeologiche Subacquee ), è quello di una nave chetrasportava un carico sorprendentemente grosso e prezioso di oggetti diceramica ( contenitori di tutti i tipi, prevalentemente da mensa ), prodotti invari centri del Peloponneso e tipici del periodo Protoelladico II ( 2700/2200a.C.). Veniamo così ancor meglio a sapere e ribadire che questoarcaicissimo periodo era già particolarmente produttivo e fiorente.Navi cicladicheDel relitto, purtroppo, non ci è dato sapere granchè perché lo studio esoprattutto il restauro del materiale ( tra cui ben 10.000 frammenti ceramici) sono tuttora in corso. L’analisi dei resti sinora effettuata e la loroparticolare disposizione sul fondale, tuttavia, hanno intanto consentito unaipotesi ricostruttiva dell’imbarcazione che si avvicina di molto esuggestivamente alla forma delle navi “cicladiche” raffigurate nelle celebri“padelle” di Siros, navi piuttosto lunghe con molti remi, apparentementesenza albero e vela, poppa quasi a livello dell’acqua e prua molto alta eslanciata con protome di pesce con muso in avanti. L’ancora litica diquesta antichissima nave, gravitazionale del tipo PF1, alta circa mezzometro e di peso considerevole, seppure non ancora precisabile, presentauna forma piuttosto insolita, osservabile nella figura che proponiamo quisotto ( dettaglio da Archeo 2006,10,37 ).L’ancora di DokòsAlessandro Papò e G.A.L.